Dal 6 giugno al 5 luglio io e altri ragazzi della scuola abbiamo abbiamo avuto l’opportunità di svolgere un periodo di mobilità in Inghilterra, nell’ambito del progetto europeo Erasmus+.
Le organizzazioni con cui abbiamo avuto contatti prima della partenza, dalla selezione alla preparazione, sono state IFOM (Istituto per la Formazione l'Occupazione e la Mobilità) e la nostra scuola di provenienza, l’ITC Rosa Luxemburg. Al nostro arrivo in Inghilterra siamo stati accolti dalla Gecko, organizzazione intermediaria per il progetto Erasmus+. Il periodo di mobilità si è svolto a Wolverhampton, nelle West Midlands. Nonostante non sia una città conosciuta, permette di conoscere l’ambiente inglese evitando gli svantaggi che una grande città inglese potrebbe portare. Nello specifico, ho lavorato per un mese all’interno dell’International Center dell’Università di Wolverhampton, avendo l’occasione di conoscere il mondo del marketing nell’applicazione pratica. All’interno dell’Università il lavoro svolto era prevalentemente individuale: ricerca di potenziali partner e presa di contatto con essi, instaurazione di rapporti con potenziali studenti e inoltre ogni settimana dovevamo esporre i risultati delle ricerche, inerenti ad alcuni Paesi, svolte durante la settimana (Market overview, SWOT e PESTEL analysis, Competitor analysis, studio dell’uso dei social media e dei mezzi di marketing tradizionali) tramite presentazione PowerPoint. Durante questo mese abbiamo avuto modo anche di svolgere attività ricreative e culturali, sia come gruppo sia individualmente: dalla visita delle città vicine e di musei, al cinema, al bowling. Questo tipo di attività, insieme al tempo passato svolgendo il lavoro, hanno permesso di immergersi nel mondo inglese per un mese, facendo scoprire sia tratti e attitudini personali, sia portando una maggiore consapevolezza per quanto riguarda il mondo del lavoro. Un mese è volato, ma è stato sicuramente il giusto inizio per altri periodi di mobilità.
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Periodo di Mobilità: 06/07/2018 – 05/08/2018
Destinazione: Wolverhampton(GB) Scuola d’invio: ITCS Rosa Luxemburg Organizzazione d’invio: IFOM Organizzazione ospitante: Gecko Quando ho sentito del progetto Erasmus+ che mi avrebbe permesso di fare esperienza all’estero per un mese con destinazione Wolverhampton ne sono rimasto entusiasta e ho presentato la mia candidatura. La mia candidatura è stata accettata. La notte del 6 giugno sono atterrato Birmingham insieme al nostro gruppo composto da 12 ragazzi e 1 Prof e un’accompagnatrice di IFOM, dopo l’atterraggio ci siamo diretti verso Wolverhampton prendendo il treno, l’aeroporto è collegato da un tram alla stazione dei treni quindi il tragitto Birmingham-Wolverhampton è stato abbastanza breve. Arrivati all’Università ci hanno consegnato le chiavi e le tessere per entrare nelle nostre stanze dell’accommodation, la mia stanza era nella sezione di solo un altro dei miei compagni di scuola tutte le altre stanze della sezione all’inizio erano vuote. Il primo giorno dopo l’arrivo abbiamo conosciuto Max e Lavinia i due tutor della “Gecko”, l’azienda ospitante locale per il progetto. Lavinia ci ha spiegato il funzionamento degli stage per ognuno di noi dandoci indicazioni e raccomandazioni su come affrontare i primi giorni, il mio lavoro sarebbe cominciato l’8 giugno, giorno in cui sono andato a conoscere il nuovo posto di lavoro. Poco dopo ci hanno consegnato i primi 50£ dei 290£ di pocket money previsti per il mese. I giorni seguenti li ho passati insieme ai compagni di scuola, ho conosciuto quelli che non conoscevo e sono uscito con quelli che conoscevo già. Oltre a noi c’erano altri ragazzi italiani nel campus un gruppo di Firenze ed un altro di Lucca, mi sono trovato bene con entrambi all’inizio, ma con il tempo le differenze fra i gruppi e le antipatie si sono fatte notare ed il clima è diventato meno amichevole. RMC, cioè il Refugee and Migrant Center di Wolverhampton, quest’azienda è stata fondata da immigrati in Gran Bretagna che hanno vissuto sulla loro pelle com’è vivere in un paese straniero senza nessun sostegno, RMC oggi si dà l’arduo compito di aiutare una grande quantità di immigrati, di qualsiasi tipo da Richiedenti Asilo a Cittadini UE, a integrarsi nella società britannica che spesso differisce dalla loro. L’azienda offre aiuti fiscali, sociali, linguistici, di immigrazione ed economici. Il personale di RMC è quasi interamente composto da immigrati o figli di immigrati ed è quindi quasi sempre bilingue, questo è molto utile quando, come spesso succede, i clienti non sanno esprimersi correttamente in inglese e hanno bisogno di un interprete. Il mio compito, come quelle delle due compagne di scuola, Fatna ed Intissar, con le quali ho lavorato ad RMC, è stato all’inizio quello di fare “shadowing”, cioè fare da “ombra” ad uno dei dipendenti di RMC e cercare di imparare guardandolo, successivamente io, Intissar e Fatna siamo stati trasferiti nella sezione del Health Management, che si occupava principalmente della registrazione di nuovi clienti e assistenza al cliente per quanto riguarda l’iscrizione al medico di base, la richiesta di sostentamenti e il pagamento di spese mediche. Il sistema in cui si registrano i clienti nuovi è chiamato CNAT (Client Needs Assessment), in questo sistema, cartaceo ed informatico, vengono registrate le informazioni sanitarie del cliente e le sue eventuali necessità abitative, economiche, etc.. Abbiamo spesso compilato un documento chiamato HC1, cioè una richiesta di sussidi sanitari per chi ha un reddito basso, se questa richiesta va a buon fine al cliente viene dato l’HC2 cioè il documento vero e proprio con cui andare dal medico di base. Ci sono spesso stati dati compiti trasversali come organizzare un ”Morning Coffee”, aiutare nell’organizzazione di documenti per ogni cliente o mettere a posto i vestiti che l’azienda dona ai senzatetto che ne hanno bisogno. L’esperienza mi è piaciuta molto, conoscere l’Inghilterra e la sua cultura in prima persona è un’esperienza fantastica, ho conosciuto persone che non dimenticherò, anche se non è stato tutto rose e fiori tra i gruppi dell’accomodation penso che antipatie forti abbastanza da rovinarmi l’esperienza non le ho provate verso nessuno al campus. Il mio inglese durante questo mese non è migliorato molto, forse perché già di partenza non era basso. Sono rimasto al livello C1, ma sono sicuro che in un altro mese mi sarei almeno avvicinato al C2. La mia esperienza lavorativa in RMC ha superato le mie aspettative, i dipendenti erano quasi tutti gentili e disponibili, il nostro tutor ci ha sempre incoraggiato e trattato con rispetto. Questo è stato positivo da un lato ma negativo dall’altro dato che in certi momenti mi sono sentito trattato “troppo bene”, come se non fossi un adulto ma un bambino al quale non poter dire di no. In definitiva l’esperienza è stata fantastica e la consiglierei a chiunque non solo per fare esperienza e migliorare il proprio inglese, ma anche per arricchire il proprio bagaglio culturale. ALTERNANZA SCUOLA LAVORO - di Annika Roa
Presso: University of Wolverhampton Indirizzo: Wulfruna Street, WV1 1LY La mia alternanza scuola lavoro si è svolta presso l’International Centre dell’Università di Wolverhampton, situata presso il City Campus dell’Università, che come si può intuire dal nome si trova nel centro di Wolverhampton. L’Università ha tre campus: il primo è appunto il City Campus, il secondo è Walsall Campus ed infine Telford Campus, entrambi raggiungibili in circa 30 minuti con l’autobus. L’International Centre si occupa di trovare agenti e altre università con cui creare dei partnership in diversi paesi (es. Nigeria, Repubblica Dominicana, Filippine, Cina etc.), reclutare studenti provenienti dai cosiddetti paesi e rispondere a tutte le domande che quei studenti hanno riguardo all’iscrizione, ai costi, ai requisiti e altro. Ho svolto quattro settimane di stage: dal 6 giugno al 5 luglio, lavorando dalle 9:00 fino alle 15:00 con un’ora di pausa pranzo. L’orario il più delle volte variava, e spesso uscivo alle 15:30 e/o 16:00. L’8 giugno abbiamo fatto il cosiddetto “Induction Day”, cioè il giorno in cui ci hanno portati in giro per l’università e spiegato in che cosa consisterà il nostro lavoro. Ci hanno affidato diversi compiti durante il corso dell’intero stage: la prima settimana il nostro compito consisteva nel fare una ricerca sull’Università e un’altra ricerca sul paese che ci avevano assegnato (nel mio caso le Filippine), di cui dovevamo fare anche la presentazione. Le presentazioni si svolgevano in presenza dei nostri tutor ogni venerdì della settimana.La ricerca sul paese doveva contenere il market overview del paese, i corsi post laurea che vorrebbero frequentare gli alunni e ci hanno fornito i dati degli ultimi cinque anni degli studenti di quel paese che avevano fatto richiesta di iscrizione nell’Università di Wolverhampton. I fine settimana erano solitamente dedicati a visite di diverse città, per esempio il primo fine settimana siamo andati a Bridgnorth (sabato), e a Dudley (domenica). La seconda settimana abbiamo di nuovo fatto ricerche, questa volta sul ruolo dei social media nel marketing, sul marketing di cinque paesi dei diversi continenti e su un altro paese che ci avevano precedentemente assegnato (per me la Cina). Martedì 19 giugno siamo andati a visitare Walsall campus, dove è situato il Performance Hub e lo Sports Centre. Il campus ospita le facoltà di Educazione, Salute e Benessere. Venerdì 22 giugno abbiamo fatto la presentazione di tutte le ricerche. Sabato 23 giugno siamo andati a Birmingham, dove abbiamo visitato la biblioteca, il China Town e il Gay Village. Mentre la domenica l’abbiamo dedicata alla passeggiata al West Park a Wolverhampton. La terza settimana abbiamo fatto l’ultima ricerca, che riguardava le strategie di marketing di compagnie che decidono di reclutare internazionalmente, e le ragioni per cui decidono di diventare compagnie internazionali. Abbiamo fatto anche lo SWOT e PESTLE analisi di aprire un’università in un determinato paese (Nigeria). L’ultimo argomento della ricerca erano le teorie motivazionali per incoraggiare i dipendenti a lavorare duramente. Dovevamo visitare Telford campus giovedì, ma per motivi non chiari, non ci siamo andati e abbiamo posticipato la visita a martedì 2 luglio. Telford campus ospita la facoltà di Scienze e Ingegneria. Durante il corso della terza settimana, oltre a fare le ricerche, abbiamo mandato anche delle email di risposta a studenti che richiedevano informazioni riguardo l’Università. Le email erano in totale più di 1000, sono state suddivise e ciascuno di noi doveva rispondere a circa 250 email. Il lavoro sulle email è continuato fino alla quarta settimana siccome molti degli studenti avevano risposto. Durante l’ultima settimana abbiamo anche chiamato agenti e altre università nei nostri paesi d’origine per proporre dei potenziali partnership. In molti hanno risposto e sembravano interessati, altri invece hanno proposto di mandare email per inoltrarlo al manager. Riguardo lo svolgimento dei compiti assegnati, penso di aver fatto un buon lavoro e penso che il lavoro che ho svolto sarà utile per creare ulteriori rapporti tra l’università e il mio paese di origine. Riguardo invece il rispetto dei tempi prefissati, penso di essere stata molto precisa e spesso terminato il compito in anticipo rispetto al tempo prestabilito. L’esperienza è stata una delle mie esperienze più importanti, se non la più importante, soprattutto dal punto di vista delle responsabilità affidate e l’importanza dei compiti svolti. L’unica difficoltà che ho riscontrato è relazionarmi con alcuni colleghi che spesso sembravano annoiati dalla nostra presenza o che ci ignoravano del tutto. La maggior parte dei nostri colleghi erano però amichevoli e molto disponibili, soprattutto i primi giorni e ci hanno aiutato con tutto. Gli strumenti utilizzati sono stati il computer e il telefono, tutti e due già conosciuti. Il primo utilizzato a scuola e il secondo a casa. Il grado di partecipazione è stato molto alto, soprattutto grazie alle mansioni che in futuro saranno utili all’Università e che saranno poi ripresi e continuati dai nostri colleghi, inoltre, sono stati spesso compiti svolti in autonomo (es. email, telefonate ecc.). Il mio tutor, anche se spesso era via, è stato davvero gentile accogliendoci e facendoci sentire parte del suo team, e disponibile assegnando a ciascuno di noi qualcuno del team per seguirci e aiutarci in caso avessimo avuto dei dubbi. È stato anche molto fiducioso nei nostri confronti trattandoci come colleghi e non studenti, cosa che ripeteva spesso. Ulteriormente, c’erano anche altri colleghi che si sono resi disponibili ad aiutarci, soprattutto la signora Vina Patel (chiamata la “mamma” del gruppo). L’alternanza è stata davvero lo stage più significativo che abbia mai svolto, oltre a quello, è stata anche l’esperienza più bella. I rapporti con il mio tutor e il suo team sono stati straordinari, e abbiamo formato anche amicizie che rimarranno sempre con noi. L’unico miglioramento che consiglierei è quello di assegnare meno ricerche, cosicché i futuri studenti che avranno il piacere di lavorare all’Università, possano dedicarsi di più a trovare e contattare agenti e altre università per creare rapporti concreti con essi. Annika Roa |
gli autoriIn questa sezione potrai leggere gli articoli, le relazioni, le tesimonianze e le corrispondenze dei ragazzi... Un'occasione per vedere questa esperienza unica attraverso i loro occhi. ArchiviCategorie |